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giovedì 20 dicembre 2012

Pavone: Regione Sicilia, tagli nella formazione professionale: 2 mila esuberi.

Regione Sicilia, tagli nella Formazione professionale: 2 mila esuberi

Incentivi per il personale in esubero, aggregazione di enti,
riqualificazione dei lavoratori: il governo nazionale aiuterà la Sicilia
a riformare la formazione professionale attraverso il piano d’azione per
la coesione territoriale. Nel documento varato dal ministro per la
Coesione territoriale, Fabrizio Barca, sono stanziati 45 milioni di euro
per la riforma del settore che conta circa ottomila lavoratori. Le somme
hanno già ricevuto il via libera dall’Unione europea e nell’Isola
attendono solo la pubblicazione dei bandi. Un passaggio che, stigmatizza
il ministero, arriva in ritardo per via della «durata dei processi
decisionali interni alla Regione, che ha comportato uno slittamento di
alcuni mesi rispetto a quanto indicato nel piano». Un ritardo che sarebbe
stato tra i motivi che avevano spinto l’ex dirigente generale della
Formazione, Ludovico Albert, che ha lavorato in prima persona alla
redazione del piano, a rassegnare nei mesi scorsi le dimissioni, poi
ritirate. «L’obiettivo – spiega l’ex burocrate di Palazzo
d’Orleans, il cui incarico è stato revocato da Crocetta – è
ridimensionare il settore attraverso delle somme stanziate dal governo
nazionale».
Il piano di Roma, da attuare nel periodo 2012-2015, prevede
l’assegnazione di 28 milioni di euro al fondo a sostegno dell’esodo e
della mobilità del personale in esubero, nonché ad azioni di
aggregazione tra enti. Secondo il ministero, saranno coinvolti duemila
operatori del settore. Altri due milioni di euro serviranno per
riorganizzare gli enti a livello gestionale e interesseranno 1.400
lavoratori. E ancora, con otto milioni e mezzo saranno riqualificati circa
2.500 lavoratori mentre 3,5 milioni sono destinati a 3.500 dipendenti per
«interventi specialistici per il ricollocamento lavorativo».
Tra gli obiettivi finali, la «riduzione dei costi del sistema della
formazione professionale» e «l’assunzione di standard di qualità sui
livelli nazionali ed europei». Sempre nell’ambito del piano, sono
previste misure per favorire l’occupazione giovanile al Sud incentivando
gli enti a garantire la massima qualità nella formazione degli allievi.
Tanto che il piano prevede incentivi da 500 euro fino a mille euro per
l’ente che alla fine del percorso, grazie a un’attività di
accompagnamento all’inserimento lavorativo, riuscirà ad occupare il
giovane per almeno un anno. Ins Bartolo Pavone ( Anief )

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