Scuola, arriva il dimensionamento (articolo 4, commi da 67 a 83)
Ad appena pochi mesi di distanza vengono di nuovi ritoccati” al rialzo i limiti di alunni già previsti dalla manovra di luglio per mantenere (nella scuola) il dirigente scolastico (e il direttore amministrativo, il Dsga) ed evitare quindi l’accorpamento. In pratica, non avranno più diritto al presidi di ruolo (e al Dsga) gli istituti che hanno meno di 600 alunni, che scendono a 400 per le scuole situate in comuni montani, piccole isole e nei territori caratterizzati da specificità linguistiche. I precedenti limiti (fissati quest’estate) erano: 500 alunni, che scendevano a 300 per gli istituti in particolari situazioni geografiche. In questo modo, si legge nella relazione tecnica al provvedimento, le scuole interessate dal processo di accorpamento diventano 3.138, rispetto alle 1.812 previste con i precedenti parametri. In arrivo poi una stretta su docenti e presidi tolti dal servizio e utilizzati presso l’amministrazione “per compiti connessi all’autonomia scolastica”. Tali unità, nel caso di professori, sono sostituite nella scuola di titolarità da supplenti annuali. Nell’anno scolastico 2010-2011 se ne contavano 500, di cui 400 professori e 100 presidi. La norma inserita nella Stabilità li riduce a 300 da settembre 2012 e che potranno presumibilmente dividersi tra 60 dirigenti scolastici e 240 professori. Il risparmio per l’Erario è pari a 5,2 milioni nel 2012-2013. Il giro di vite interesserà pure il personale Afam che rimarrà coinvolto nel blocco degli scatti stipendiali per un triennio e per 178 professori Afam arriva il blocco dell’anno sabbatico. Brutte notizie poi gli insegnanti tecnico-pratici in servizio presso le superiori: nel 2010-2011 se ne sono contati in esubero 3.334. Per loro, il Governo ha previsto l’accantonamento di posti di assistente amministrativo. Arriva infine un fondo da destinare, anche, allo sviluppo del sistema nazionale di valutazione e si prevede (tramite apposita sessione negoziale) di destinare sempre alla scuola ulteriori risparmi di spesa. Dovranno servire a far decollare il sistema di valutazione di scuole e alunni (e pure, se ce ne fosse bisogno, a pagare gli scatti di anzianità di prof e Ata).
Ad appena pochi mesi di distanza vengono di nuovi ritoccati” al rialzo i limiti di alunni già previsti dalla manovra di luglio per mantenere (nella scuola) il dirigente scolastico (e il direttore amministrativo, il Dsga) ed evitare quindi l’accorpamento. In pratica, non avranno più diritto al presidi di ruolo (e al Dsga) gli istituti che hanno meno di 600 alunni, che scendono a 400 per le scuole situate in comuni montani, piccole isole e nei territori caratterizzati da specificità linguistiche. I precedenti limiti (fissati quest’estate) erano: 500 alunni, che scendevano a 300 per gli istituti in particolari situazioni geografiche. In questo modo, si legge nella relazione tecnica al provvedimento, le scuole interessate dal processo di accorpamento diventano 3.138, rispetto alle 1.812 previste con i precedenti parametri. In arrivo poi una stretta su docenti e presidi tolti dal servizio e utilizzati presso l’amministrazione “per compiti connessi all’autonomia scolastica”. Tali unità, nel caso di professori, sono sostituite nella scuola di titolarità da supplenti annuali. Nell’anno scolastico 2010-2011 se ne contavano 500, di cui 400 professori e 100 presidi. La norma inserita nella Stabilità li riduce a 300 da settembre 2012 e che potranno presumibilmente dividersi tra 60 dirigenti scolastici e 240 professori. Il risparmio per l’Erario è pari a 5,2 milioni nel 2012-2013. Il giro di vite interesserà pure il personale Afam che rimarrà coinvolto nel blocco degli scatti stipendiali per un triennio e per 178 professori Afam arriva il blocco dell’anno sabbatico. Brutte notizie poi gli insegnanti tecnico-pratici in servizio presso le superiori: nel 2010-2011 se ne sono contati in esubero 3.334. Per loro, il Governo ha previsto l’accantonamento di posti di assistente amministrativo. Arriva infine un fondo da destinare, anche, allo sviluppo del sistema nazionale di valutazione e si prevede (tramite apposita sessione negoziale) di destinare sempre alla scuola ulteriori risparmi di spesa. Dovranno servire a far decollare il sistema di valutazione di scuole e alunni (e pure, se ce ne fosse bisogno, a pagare gli scatti di anzianità di prof e Ata).
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