Notizie Scolastiche

Questo blog è curato da Bartolo Pavone esperto sindacalista del mondo scolastico.

L'obiettivo principale e': rendere un servizio trasparente, professionale, di massima coerenza, onesta' intellettuale, sociale verso tutti e nell'interesse di tutti .FOTO : TAVOLO TECNICO AL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE CON I RAPPRESENTANTI DEL MIUR.

Mi auguro che sia di Vostro gradimento e Vi ringrazio per la Vostra cortese attenzione.

venerdì 26 aprile 2013

URS SICILIA HA FORMALIZZATO LA DOTAZIONE ORGANICA DEL PERSONALE DOCENTE PER L'ANNO SCOLASTICO 2013/2014


L’USR Sicilia ha formalizzato la dotazione organica del personale docente per l’anno scolastico 2013/2014. Rispetto ai dati precedentemente forniti alle OO.SS. Scuola e anticipati da Ceripnews, a seguito di un dato pari a +800 alunni comunicato dall’A.T. di Agrigento, registriamo qualche piccola differenza e, pertanto, torniamo a pubblicare i dati essenziali ed uno stralcio della nota di accompagnamento diffusa dall’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia.
I POSTI IN SICILIA
Provincia
Infanzia
Primaria
1° grado
2° grado
Totale
posti int.
Posti
da spezz.
Posti sostegno
Agrigento
935
1.568
1.252
1.715
5.470
186
564
Caltanissetta
613
979
808
1.087
3.487
94
515
Catania
1.662
3.765
3.099
4.200
12.726
310
1.971
Enna
427
689
580
668
2.3864
128
321
Messina
1.085
2.337
1.617
2.201
7.240
233
1.130
Palermo
1.501
4.299
3.648
4.364
13.812
336
1.841
Ragusa
796
1.014
844
1.237
3.891
72
392
Siracusa
894
1.247
1.037
1.698
4.876
131
676
Trapani
721
1.524
1.182
1.673
5.103
147
837
TOTALE
8.637
17.420
14.067
18.843
58.967
1.635
8.247

La definizione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2013/14, precisa l’USR Sicilia nella nota di accompagnamento e di descrizione, è disciplinata dallo schema di decreto interministeriale trasmesso con C.M. n. 10 del 21/3/2013, contenente disposizioni sulla quantificazione e distribuzione delle risorse dal livello nazionale a quello delle singole istituzioni scolastiche. 
L’applicazione dei criteri indicati (numero degli alunni risultanti dall’organico di fatto 2013/2014, entità previsionale della popolazione scolastica, andamento delle serie storiche della scolarità degli alunni, ecc.) ha comportato l’assegnazione alle istituzioni scolastiche della Regione Sicilia di 58.967 posti normali in organico di diritto, con una riduzione di 568 unità. A tale decremento corrisponde un consistente calo della popolazione scolastica che sulla base dei dati forniti dalle Istituzioni scolastiche è quantificato, con l’esclusione della scuola dell’infanzia, in oltre 7.000 alunni. La summenzionata riduzione di posti è calcolata sul dato
tabellare del 2012/13, pari a 59.535 posti, che risulta superiore di 78 unità rispetto ai posti (59.457) complessivamente istituiti nello stesso anno e indicati nel decreto dell’Ufficio prot. n. 13640 del 30/7/12. Di fatto, conclude l’USR Sicilia, la contrazione rispetto all’organico di diritto del corrente anno è pari a 490 posti. 
posti di sostegno per l’integrazione degli alunni disabili sono invece confermati nelle 
quantità assegnate in diritto e in fatto, con l’analogo decreto interministeriale relativo all’anno scolastico 2011/12: n. 8.247 inorganico di diritto; n. 3.183 in organico di fatto per un totale complessivo di 11.430 posti. Tali contingenti non comprendono i posti in deroga che potranno essere autorizzati ai sensi dell’art. 25, comma 7 della legge 289 del 2002, in base alle effettive esigenze individuate dalle indicazioni contenute nell’art. 1, comma 605, lett. B, della legge 296 del 2006. 

giovedì 25 aprile 2013

GRAZIE ALLA REDAZIONE ORIZZONTE SCUOLA POSSIAMO CONSTATARE GLI ESUBERI NEI VARI ORDINI DI SCUOLA.


Spettabile Redazione di Orizzonte scuola, ha dato molto da pensare, e fatto molto discutere, la dichiarazione del Capo Dipartimento del Miur, Dott.ssa Stellacci, da Voi riportata, secondo cui il Ministero starebbe "accertando l'effettiva consistenza dei dati […]
La cosa importante da fare ora, infatti, è controllare il numero di pensionamenti in base alla provincia e alla classe di concorso per capire quali siano le reali possibilità di entrata in ruolo nel settembre 2013 per i vincitori del concorso. Non c'è dubbio che assumeremo tutti gli 11.542 vincitori del concorso. Ma qualora fosse proprio impossibile per mancanza di posti disponibili farlo in due anni potremmo spingerci anche a settembre 2015 in quanto la normativa vigente prevede la triennalità delle graduatorie".
Queste dichiarazioni, che ci sentiremmo di definire incaute, ci hanno fatto sobbalzare sulla sedia, e non certo per una soverchia fiducia nei confronti di una poco probabile benevolenza dei governi, tanto del presente quanto del passato o del futuro prossimo.
L'attuale concorso, ancora in fase di svolgimento, è stato bandito dal Decreto del direttore generale per il personale scolastico n. 82 del 24 settembre 2012. La legge di riforma del Mercato del Lavoro presentato dal Ministro Elsa Fornero è entrata in vigore il 28 giugno 2012. Ci saremmo aspettati, dunque, che il calcolo dei posti da mettere a concorso, fondato sul numero dei pensionamenti preventivati, e sia pure ammettendo un certo margine di errore, fosse stato effettuato sulla base della nuova normativa, e non certo di quella precedente: si tratta pur sempre di Ministeri facenti capo allo stesso governo, o sbagliamo?
Va anche notato che il calcolo sulle disponibilità aveva trovato anche l'accordo del Mef (come i precedenti, parte dello stesso governo – che, arcigno e severissimo com'era, se ci fosse stato qualche errore se ne sarebbe senz'altro accorto). Come resocontato da Orizzonte scuola in il Ministro Profumo affermava infatti che "per quanto riguarda i prossimi concorsi per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola, sono in programma due bandi di concorso: uno prima dell’estate e il secondo nella primavera del 2013. Il primo, che si svolgerà secondo le vecchie regole, quindi quelle attuali, riguarderà i posti disponibili negli anni scolastici 2013-2014 e 2014-2015. […] I posti a concorso sono circa 7.400 e sono stati validati dal Ministro dell’economia e delle finanze sulla base dei pensionamenti dell’anno precedente."
Non si trascuri la chiusa della citazione, e il riferimento al fatto che il calcolo dei posti è stato effettuato anche tenendo conto dei pensionamenti dell'anno precedente. Dunque, nonostante le 22.000 immissioni in ruolo dello scorso anno, a settembre 2012 erano ancora disponibili quasi 12.600 posti, come ben dimostrato dal file
Infatti al 26 luglio 2012 erano disponibili 33.700 posti liberi, così ripartiti:
· 2.469 Infanzia Comune
· 6.095 Primaria Comune
· 13.331 Primo Grado Comune
· 8.378 Secondo Grado Comune
· 232 Personale educativo
· 3.195 Sostegno (tutti gli ordini)
Dopo le 21.112 assunzioni corrispondenti ai pensionamenti sono dunque rimasti disponibili in organico di diritto 12.588 posti, a cui vanno aggiunti i 10.009 lasciati liberi dai nuovi pensionamenti. In totale, dunque sono disponibili 12.588 + 10.009 = 22.589 posti (da distribuirsi al 50% tra le graduatorie ad esaurimento e quelle risultanti dal concorso in atto), quasi 600 posti in più dei 22.000 posti previsti dal piano triennale di immissioni in ruolo per l'anno 2013-14.
"Dettagli", non precisamente irrilevanti, che, chissà perché, gli stessi sindacati sembrano intenzionati a trascurare del tutto, rischiando di fornire tra l'altro al Miur una scusa qualora volesse rimangiarsi la parola!
Sempre pronti a riconoscere eventuali fallacie nei nostri calcoli e nei nostri ragionamenti, gradiremmo sulla questione fosse fatta un po' di chiarezza.

PER LA CASSAZIONE L'IVA NON VA PAGATA SULLA TASSA DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI.


Oggetto: richiesta di rimborso dell’IVA relativa al pagamento della Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.
Il/la sottoscritto/a ………………………………………, nato/a a ………………………………………….. il ../../…., C.F.: ……………………………………….. e residente in ……………………………., Via ……………………… numero … CAP ………, in qualità di : proprietario/ dell’immobile sito in ………………, Via …………….. n. …, iscritto al Catasto del Comune di …………………….., Sezione …., Foglio …., Pratica ………………;
PREMESSO CHE
ha regolarmente corrisposto per i/il suddetti/o immobili/e la TARSU comprensiva di Iva al 10%, come da fatture allegate alla presente.
Con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale nel rilevare la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare: “7.2.3.6. – […] Non esiste, del resto, una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti […]. Se, poi, si considerano gli elementi autoritativi sopra evidenziati, propri sia della TARSU che della TIA, entrambe le entrate debbono essere ricondotte nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria (da ultimo, art. 13, paragrafo 1, primo periodo, della Direttiva n. 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006; come ribadito dalla sentenza della Corte di giustizia CE del 16 settembre 2008, in causa C-288/07) esclude in via generale dall’assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità» ha di fatto inequivocabilmente escluso l’imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa.
Ne consegue che l’Iva addebitata al sottoscritto e documentata dalle fatture in allegato risulta indebitamente corrisposta quindi
CHIEDE

Il rimborso di quanto versato e non dovuto come da tabella riepilogativa allegata, con riferimento agli ultimi dieci anni, oltre agli interessi legali decorrenti dal giorno dei singoli pagamenti;
l’immediata cancellazione dalle future fatture e dai ruoli della suddetta voce nonché la comunicazione alla società di riscossione ai fini dell’eventuale sgravio.
Si rimane in attesa di un Vostro riscontro, entro e non oltre novanta giorni dal ricevimento della
presente, con l’avvertimento che, decorso inutilmente tale termine, il sottoscritto si vedrà costretto ad adire la competente Autorità Giudiziaria per la tutela dei propri diritti.
La presente vale ad ogni effetto di legge quale formale diffida e messa in mora, anche ai fini interruttivi della prescrizione.
In fede,
Riepilogo Fatture:
Anno
Fattura n.
Importo totale fattura
IVA versata
Totale IVA versata
Allegati:
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../……..;
copia fattura n. del ../../………
—————————————————————————————————————————-
modulo rimborso IVA  *
Spett.le Comune di________________________
_________________________________ _________________________________ Raccomandata A/R
Spett.le_________________________________ _________________________________ _________________________________
Raccomandata A/R
Oggetto: richiesta di rimborso dell’IVA relativa al pagamento della Tariffa di Igiene Ambientale/ Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.
Il/la sottoscritto/a____________________________________________________________, nato/a a __________________________________, il________________________________, C.F.:__________________________________e residente in__________________________, Via/P.zza ____________________________________ numero________ cap.____________,
in qualità di *:
•    _________________________ dell’immobile sito in __________________________, Via/P.zza______________________________________________n.______________, iscritto al Catasto del Comune di___________________________________, Sezione___________________,    Foglio___________,    Particella_____________, Sub___________, Zona____________, Categoria___________, Classe___________;
** PREMESSO CHE ha regolarmente corrisposto per i/il suddetti/o immobili/e la TARSU/TIA comprensiva di Iva al 10%, come da fatture allegate alla presente. Con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale nel rilevare la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare: “7.2.3.6. – [...] Non esiste, del resto, una norma legislativa che
Compilare alternativamente a seconda di chi vi ha fatturato la TARSU/TIA: Comune, Gestore privato o azienda municipalizzata.
(Per ogni immobile di cui si chiede il rimborso dell’Iva versata, indicate la vostra qualifica (ad esempio proprietario, affittuario…) e riportate gli estremi catastali dell’immobile che trovate sulla visura catastale o sugli atti del notaio).
1
espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti [...]. Se, poi, si considerano gli elementi autoritativi sopra evidenziati, propri sia della TARSU che della TIA, entrambe le entrate debbono essere ricondotte nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria (da ultimo, art. 13, paragrafo 1, primo periodo, della Direttiva n. 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006; come ribadito dalla sentenza della Corte di giustizia CE del 16 settembre 2008, in causa C-288/07) esclude in via generale dall’assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità».”
ha di fatto inequivocabilmente escluso l’imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa. Ne consegue che l’Iva addebitata al sottoscritto e documentata dalle fatture in allegato risulta indebitamente corrisposta quindi
CHIEDE 1.    Il rimborso di quanto versato e non dovuto come da tabella riepilogativa allegata, con
riferimento agli ultimi dieci anni, oltre agli interessi legali decorrenti dal giorno dei
singoli pagamenti; 2.    l’immediata cancellazione dalle future fatture e dai ruoli della suddetta voce nonché la
comunicazione alla società di riscossione ai fini dell’eventuale sgravio.
Si rimane in attesa di un Vostro riscontro, entro e non oltre novanta giorni dal ricevimento della presente, con l’avvertimento che, decorso inutilmente tale termine, il sottoscritto si vedrà costretto ad adire la competente Autorità Giudiziaria per la tutela dei propri diritti. La presente vale ad ogni effetto di legge quale formale diffida e messa in mora, anche ai fini interruttivi della prescrizione.
_________________________, lì _________________ Firma
*** Riepilogo Fatture:
****Allegati:
-    copia fattura n._________ del __________; -
Anno
Fattura n.
Importo totale fattura
Iva versata
Elencate le fatture che allegate indicando l’anno di pagamento, il numero della fattura, l’importo totale della stessa e l’Iva versata, inserendo il totale nell’ultimo rigo della tabella, in corrispondenza della colonna relative all’IVA.
Totale Iva versata
Elencare le copie delle fatture che si allegano riportandone il numero e l’anno di versamento, ricordando di allegare tutte le fatture emesse nello stesso anno in caso di pagamento frazionato.

* Compilare alternativamente a seconda di chi vi ha fatturato la TARSU/TIA: Comune, Gestore privato o azienda municipalizzata.
** Per ogni immobile di cui si chiede il rimborso dell’Iva versata, indicate la vostra qualifica (ad esempio proprietario, affittuario…) e riportate gli estremi catastali dell’immobile che trovate sulla visura catastale o sugli atti del notaio.
***  Per ogni immobile di cui si chiede il rimborso dell’Iva versata, indicate la vostra qualifica (ad esempio proprietario, affittuario…) e riportate gli estremi catastali dell’immobile che trovate sulla visura catastale o sugli atti del notaio.
**** Elencare le copie delle fatture che si allegano riportandone il numero e l’anno di versamento, ricordando di allegare tutte le fatture emesse nello stesso anno in caso di pagamento frazionato.
Fonte: Stampa Libera

Adele Sammarro ( Anief) : "La rivolta dei partecipanti al concorso a cattedra in Calabria."


Si riaccendono nuovamente  i riflettori sul “caso” del concorso a cattedra che interessa molti docenti cosentini rimasti con il fiato sospeso per questa vicenda. Restano  tante ombre e molti dubbi. Mentre il mistero degli elaborati spariti parrebbe aver trovato una soluzione, restano insoluti alcuni punti. Il “caso” relativo alla sparizione era scoppiato  subito dopo la pubblicazione sul web  del verbale redatto dalla commissione esaminatrice di Lettere, in cui si evidenziava che alcune buste erano prive di elaborati. Da qui l'inchiesta della Procura di Catanzaro  avviata a seguito dei numerosi esposti dei candidati che hanno partecipato al concorso. Nel mentre sia Orizzonte scuola che  l'Anief avevano chiesto delucidazioni in merito al verbale, senza avere alcuna risposta. Dopo una settimana spunta il comunicato dell'Ufficio scolastico regionale in merito al ritrovamento degli elaborati, apparentemente svaniti, a cui a distanza di qualche giorno ne segue un altro, che ha scatenato l'ira dei candidati.
Ricordiamo che, in un primo momento, l'ufficio scolastico aveva dichiarato che per “un eccesso di zelo”avrebbe fatto inserire una ulteriore busta per tutelare l'identità dell'autore dell'elaborato. Tesi che, in breve tempo, sembra essere svanita nel nulla.
A distanza di qualche giorno però l'USR ha inviato  un altro comunicato stampa nel quale non si evidenzia più “l'eccesso di zelo”, ma si parla solo di mero errore dei candidati che, presumibilmente, pare abbiano inserito l'elaborato nella busta media e non nella grande, delle tre in dotazione.
Affermazione questa che ha scatenato la rabbia dei concorrenti bruzi come quelli del resto della Calabria, i quali dichiarano di esser certissimi di avere inserito l'elaborato nella busta in formato A4, e di averlo fatto, soprattutto, in presenza della commissione. Quindi smentiscono quanto affermato dall' Usr nel comunicato.
I candidati si chiedono come mai  l'Usr abbia fatto due comunicati differenti, distanti l'uno dall'altro e “contraddittori”.
A questo punto c'è qualcosa che non torna.
I partecipanti sono sul piede di guerra e in questa vicenda vogliono vederci chiaro.
Non accettano di esser loro “il capro espiatorio” di un “errore” che è a monte di tutto.
Anche perché i candidati presenti in aula, a svolgere la prova scritta, non erano poi tanti, così come qualcuno ci racconta, più o meno suddivisi a gruppi di sette o dodici per aula per cui ognuno vedeva bene ciò che faceva l'altro e, quindi, il proprio  vicino di banco.
Resta il fatto che il famigerato “concorsone” continua a tingersi di giallo. Così come suscita perplessità la notizia di una commissaria dimissionaria.
Sono tanti gli interrogativi che emergono. Tante le ombre.
Di certo qualcuno dei candidati il rospo non se lo è ingoiato, ed è pronto a fare guerra, né tanto meno è chiara la vicenda dei numeri attribuiti a ciascun candidato a cui pareva corrispondere il numero della busta contenente gli elaborati, apparentemente svaniti, sì perché sembrerebbe che quei numeri non siano  più gli stessi, stando a quanto afferma l'Usr, e, quindi, pare che siano cambiati. 
Difatti, alcuni dei partecipanti tramite legale, hanno chiesto l'accesso agli atti, proprio per far luce su questo passaggio. Così come resta poco chiaro il fatto che alcuni candidati abbiano ricevuto due buste, mentre altri tre. Il giallo, dunque, continua.
Certo è che i concorrenti interessati non lasceranno andare la cosa con estrema facilità.
Stando ai fatti, dunque, non sono state rispettate  e applicate le indicazioni ministeriali, per cui oltre alle tante anomalie, emergono dei vizi sostanziali, pertanto, la prova rischierebbe di esser invalidata e il concorso ripetuto. “Se meritocrazia e trasparenza amministrativa”, dicono i candidati, “viene  auspicata dal ministro Profumo, chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza e, laddove esistano i presupposti, chiediamo ancora che si impedisca la prosecuzione di un concorso che presenta falle da ogni parte”.

Adele Sammarro
adelesammarro@tiscali.it

mercoledì 24 aprile 2013

LA SCUOLA CON OBIETTIVI DIVERSI.....SPERIAMO.


In tempo di promesse pre-elettorali abbiamo scelto di adottare un profilo diverso: non un generico richiamo alle tante esigenze della scuola ma la scelta di attendere l’esito delle elezioni, fare proposte concrete una volta formato il nuovo governo.
Una linea che sostanzialmente dice: confrontiamoci sui temi concreti e non sulle promesse.
L’esito del voto ha dato testimonianza di una grande richiesta di cambiamento.  Come  Scuola abbiamo richiesto e continuiamo a richiedere un Governo attento ai problemi della gente e all’individuazione delle soluzioni.
La politica deve risolvere i problemi, non solo esaminarli, valutarli.
Auspichiamo che si formi un governo che punti sul cambiamento e con cui poter aprire il confronto. Siamo convinti che ci sono proposte fattibili anche nel momento difficile che viviamo. Proprio ora  c’è ancora più bisogno di far sentire la voce della scuola, di chi a scuola ci lavora ogni giorno, chiamando ad una assunzione di responsabilità chi, chiedendo il voto ai cittadini, ha il dovere di praticare una soluzione concreta a questi problemi.
Il richiamo all’istruzione come elemento fondamentale per lo sviluppo del Paese è unanime.
Vogliamo che questa centralità venga resa una pratica concreta, che vengano date risposte a chi fa funzionare la scuola.
E’ il lavoro che, con impegno e passione, si fa ogni giorno a scuola che garantisce continuità e qualità del nostro sistema di istruzione. Non si può, però, pensare che si possa andare avanti così all’infinito senza i necessari interventi di supporto e di riconoscimento professionale.
La Scuola indica tre direttrici.
Serve una politica economica che sposti  risorse da sprechi e privilegi a favore della scuola.
Il Def è stato approvato e, – a saldi dati– per l’istruzione non c’è un euro.
Per cambiare le poste occorre un nuovo Governo. Serve un esecutivo autorevole per il cambiamento.
Bisogna decidere di uscire da una politica scolastica restrittiva e investire sulla scuola italiana portandola al livello degli altri Paesi europei.
Va risolta la questione del precariato: le scelte da assumere sono quelle della continuità e della stabilità degli organici.
Va sburocratizzato il sistema.
Il sindacato non può e non vuole essere un sindacato ‘ in attesa’.
Per il cambiamento serve più sindacato, un sindacato autorevole, con solide competenze, con idee chiare.Se pensiamo a questi ultimi mesi, tra gli obiettivi che sono stati raggiunti, pur in una situazione economica molto complessa, c’è il pagamento degli scatti di anzianità. Una condizione che si è realizzata perché il sindacato si è preso la responsabilità di trovare una soluzione, di individuare gli strumenti per realizzarla.
L’Italia sta viaggiando con il ‘pilota automatico’. Ci sono scadenze che vanno rispettate, impegni di spesa che vanno pagati, provvedimenti che reiterano i loro effetti. Se non ci saranno interventi, automaticamente ci sarà da pagare l’IMU, l’aumento dell’IVA e, in autunno, una ulteriore tassa sui rifiuti.
E’ del tutto evidente l’esigenza di un governo che caratterizzi il cambiamento nella soluzione dei problemi concreti delle persone. Il ruolo del sindacato è quello di rappresentare un  riferimento solido e necessario per i lavoratori con una forte pressione capace di spostare decisioni, migliorare le condizioni.
Partiamo dalla condizione retributiva: occorre risolvere la questione dei bassi stipendi.
Riceviamo molte lettere e mail che segnalano l’innalzarsi dei livelli di difficoltà economica nel personale della scuola. Un collaboratore ci ha scritto che con il suo basso stipendio (poco più di mille euro) e due figli non ce la fa, riconosce di avere quello che lui definisce ‘ un impiego stabile’ ma denuncia anche una condizione di impoverimento preoccupante.  Di tenore simile sono le mail che giungono dagli insegnanti che si trovano quotidianamente a fare i conti con le ristrettezze dell’attuale situazione economica e che comprendono con sempre maggiore difficoltà il divario crescente tra il loro stipendio e quello dei colleghi europei.
Serve una inversione di tendenza. Va lanciato subito il rinnovo contrattuale per il triennio successivo al 2013.
Bisogna cambiare il sistema delle retribuzioni per il personale della scuola che va adeguato alla specificità della professione, rimettere al centro del sistema l’istruzione pubblica.
Va modificato il decreto 150, riconoscendo la specificità della scuola e rinviando alla contrattazione la regolamentazione del rapporto di lavoro.La parte più difficile è far diventare questo obiettivo oggetto di concreta decisione politica, legislativa, amministrativa.
E’ possibile farlo.  I paesi europei che hanno scelto di puntare sull’istruzione, pur in tempi di difficoltà dei mercati finanziari internazionali, spostando risorse nei loro bilanci, hanno un quadro economico più favorevole.
In questo periodo, la stessa scelta la sta perseguendo il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, che pur in presenza di vincoli di bilancio rigidi (la manovra proposta dal presidente dovrebbe ridurre il deficit di 1.800 miliardi di dollari in 10 anni) con interventi di riduzione della spesa ed entrate fiscali, prevede comunque un programma di investimenti in infrastrutture e istruzione. Assieme al tema delle risorse, quelle per l’adeguamento delle retribuzioni e per gli investimenti in istruzione, si può affrontate subito la questione del personale precario assegnando tutti i posti disponibili nell’organico di diritto, sbloccando le immissioni del personale Ata, modificando il sistema di reclutamento degli insegnanti dando un ruolo alla scuola e agli insegnanti e modificando l’attuale meccanismo a partire  dai tirocini formativi attivi.
 Gli organici devono essere: stabili, pluriennali, di rete.
Su questo impianto tutti ci danno ragione, esiste già una legge che deve essere solo attuata.  Un ritardo che va colmato senza ulteriori indugi.
E poi ci vuole meno burocrazia. Bisogna puntare sull’autonomia scolastica, sulle reti di scuole, trasformando il ministero da organo di gestione amministrativa in organo di supporto professionale.
Oggi la burocrazia è tale che ogni atto ministeriale necessita di più livelli di autorizzazione, di passaggi da un ufficio all’altro di amministrazioni che non si fidano l’una dell’altra. Bisogna ridare centralità alla didattica.
Risorse, precariato, sburocratizzazione: sono i versanti per far valere la propria capacità di azione per individuare soluzioni concrete. Noi tutti operatori del sistema scolastico, abbiamo la responsabilità di condurre questa azione.