Il TAR Sicilia con la sentenza n. 1831/2015,
depositata lo scorso 22 luglio, ha imposto all’U.S.R. Sicilia – Ambito
Territoriale della provincia di Trapani di sdoppiare una “classe
pollaio” con 29 alunni di cui 2 disabili, riconoscendo quanto da noi
sempre sostenuto: l’eccessivo numero di alunni per classe, oltre a
aggravare i rischi relativi alla sicurezza, incide negativamente sulla
qualità della didattica pregiudicando la formazione degli alunni e, in
particolar modo, non consentendo la piena integrazione dei disabili.
La sentenza accoglie la tesi, da noi sostenuta e già condivisa dal
TAR, che in casi del genere, il numero di alunni per ciascuna classe
(iniziale, intermedia o finale) non può superare il tetto di venti
unità, come previsto dall’art. 5, comma 2, del d.P.R. n. 81/2009: “Le
classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi
comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con
disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni …”.
Un limite che deve permanere anche nelle classi successive, infatti – continua la sentenza – “una
lettura improntata a parametri di logicità impone di ritenere che, in
presenza di alunni disabili, il limite dei venti alunni previsto per le
«classi iniziali» debba considerarsi valido per tutte le classi”.
Siamo di fronte ad un’altra sentenza dagli effetti dirompenti, che
rimette in discussione il modo in cui vengono formate le classi in
presenza di alunni disabili e la logica del risparmio che attraversa la
politica scolastica negli ultimi anni.
Un nuovo successo contro le “classi pollaio”, che si aggiunge alla sentenza del TAR Palermo n. 2250/2014,
per l’avv. Mariachiara Garacci e i Cobas Sicilia che continueranno a
sostenere i diritti degli alunni e delle famiglie, perché siano
rispettate almeno le condizioni essenziali di vivibilità: numero di
alunni per classe, capienza delle aule, piena integrazione dei disabili.
Notizie Scolastiche
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