L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha
pubblicato venerdì scorso l’elenco dei candidati idonei, appena 14, che hanno
superato lo scoglio della ricorrezione degli elaborati del corso-concorso per
Ds del 2004. Si tratta di quei candidati che non essendo stati ammessi agli
orali del concorso citato, fino a poco tempo addietro erano convinti di dover
sostenere solo la prova orale e che in avanzata rinnovazione della procedura concorsuale
hanno scoperto di dover subire la ricorrezione delle prove scritte, pur se a
suo tempo superate, e che una prima nota dell’Amministrazione centrale aveva
salvato da questo passaggio.
Meno che mai questi candidati potevano pensare che si trattasse di una mera formalità: la commissione esaminatrice ha riletto e giudicato gli elaborati esattamente con lo stesso zelo con cui ha corretti gli altri, ma non è certo che si sia giunti all’epilogo di questa lunga vicenda che si trascina da anni a colpi di impugnative, sentenze di Tar, Cga e Consiglio di Stato, perché gli avvocati stanno già affilando le armi per una nuova serie di ricorsi al Tar e chiedere, a quanto pare, anche la sospensione di tutta la procedura concorsuale.
Sarà molto interessante, in fase di dibattimento, capire l’atteggiamento dei giudici amministrativi a fronte di tante argomentazioni che porteranno avanti i legali.
Bisognerà capire, innanzi tutto, se il provvedimento cautelare adottato dall’Amministrazione, relativo alla ricorrezione delle prove scritte per tutti, reggerà all’impatto della valutazione avvenuta in una diversa scansione temporale: questi ultimi elaborati, ovviamente, non sono stati corretti assieme agli altri ed anche in presenza di criteri uguali, non è detto che la valutazione non sia risultata scompensata; a tanto va aggiunto il fatto che la commissione esaminatrice mentre per la prima correzione era a conoscenza che si trattava di prove scritte già bocciate, questa volta sapeva perfettamente che si trattava di prove ritenute idonee, perché valutate positivamente, da altra commissione esaminatrice, con le ovvie conseguenze che se ne possono trarre.
Non ultimo, in ordine di importanza, bisognerà capire quale posizione assumeranno i giudici nel “pesare” due griglie di valutazione e due giudizi opposti e contrari emessi da due commissioni diverse, in tempi diversi, in contesti storico-culturali diversi; se e come verrà tenuto in considerazione lo sforzo della odierna commissione esaminatrice nel valutare elaborati datati ma per anni ritenuti, a torto o a ragione, idonei; e non è escluso che, almeno per questi ultimi casi di indubbia criticità, non si invochi una valutazione terza ad opera di un’altra commissione.
Meno che mai questi candidati potevano pensare che si trattasse di una mera formalità: la commissione esaminatrice ha riletto e giudicato gli elaborati esattamente con lo stesso zelo con cui ha corretti gli altri, ma non è certo che si sia giunti all’epilogo di questa lunga vicenda che si trascina da anni a colpi di impugnative, sentenze di Tar, Cga e Consiglio di Stato, perché gli avvocati stanno già affilando le armi per una nuova serie di ricorsi al Tar e chiedere, a quanto pare, anche la sospensione di tutta la procedura concorsuale.
Sarà molto interessante, in fase di dibattimento, capire l’atteggiamento dei giudici amministrativi a fronte di tante argomentazioni che porteranno avanti i legali.
Bisognerà capire, innanzi tutto, se il provvedimento cautelare adottato dall’Amministrazione, relativo alla ricorrezione delle prove scritte per tutti, reggerà all’impatto della valutazione avvenuta in una diversa scansione temporale: questi ultimi elaborati, ovviamente, non sono stati corretti assieme agli altri ed anche in presenza di criteri uguali, non è detto che la valutazione non sia risultata scompensata; a tanto va aggiunto il fatto che la commissione esaminatrice mentre per la prima correzione era a conoscenza che si trattava di prove scritte già bocciate, questa volta sapeva perfettamente che si trattava di prove ritenute idonee, perché valutate positivamente, da altra commissione esaminatrice, con le ovvie conseguenze che se ne possono trarre.
Non ultimo, in ordine di importanza, bisognerà capire quale posizione assumeranno i giudici nel “pesare” due griglie di valutazione e due giudizi opposti e contrari emessi da due commissioni diverse, in tempi diversi, in contesti storico-culturali diversi; se e come verrà tenuto in considerazione lo sforzo della odierna commissione esaminatrice nel valutare elaborati datati ma per anni ritenuti, a torto o a ragione, idonei; e non è escluso che, almeno per questi ultimi casi di indubbia criticità, non si invochi una valutazione terza ad opera di un’altra commissione.
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