Ecco, dove e' stato commesso un grave errore secondo il mio modesto parere.Quest'anno il CCNI ha sottratto la materia delle assegnazioni provvisorie (e quindi eventuali deroghe come quella escogitata lo scorso anno) alla Contrattazione Integrativa Regionale, proibendo di fatto le assegnazioni su sostegno senza titolo. Intanto, però, resta pienamente vigente quanto stabilito dal Decreto Brunetta e modifiche successive. Che, cioè, la contrattazione tra MIUR e sindacati resta secondaria rispetto a quanto stabilito dalle leggi dello Stato. Principio che è stato confermato dalle ordinanze n.180 del 23 gennaio del 2017 e n. 848 del 27/03/2017, con le quali il Tribunale di Reggio Emilia ha ritenuto che le AT di Crotone, una volta verificato l’inesistenza di altro personale specializzato, avesse l’obbligo di “offrire” l’assegnazione provvisoria sul sostegno ai docenti di ruolo che avevano fatto domanda di sul posto comune senza ottenere il movimento, anche se privi di titolo.La sentenza è basata sul principio che, indipendentemente dal contratto stipulato tra sindacati ed amministrazione (la Calabria non aveva recepito tale eventualità nel CIR), va garantito il diritto all’avvicinamento per gravi motivi personali o familiari al personale a tempo indeterminato che ne abbia fatto richiesta. Se un docente senza titolo ha presentato domanda, è stato il ragionamento del giudice, è in possesso di tali motivazioni. Se, contestualmente, non c’è personale specializzato (che deve essere necessariamente preferito a quello non specializzato per la miglior tutela del disabile) e residuano posti che andranno coperti comunque con personale non specializzato, il dipendente a tempo indeterminato ha diritto a ricevere la proposta di impiego su quei posti prima di procedere con contratti a tempo determinato.
Sulla base di queste premesse,appare chiaro che non è necessario alcun contratto integrativo che stabilisca quanto richiesto, ma corre invece l’obbligo per l’amministrazione di procedere in analogia a quanto già fatto. Ovvero, definire il numero di docenti precari specializzati ai quali riservare un numero di posti in deroga corrispondente, ma poi far precedere la stipula di contratti a tempo determinato al personale senza titolo da uno scorrimento della graduatoria per le assegnazioni provvisorie del personale senza titolo al quale venga proposto l’impiego su posto di sostegno.I docenti del sud immobilizzati, inoltre, chiedono un Piano di Rientro nelle proprie Regioni che sia introdotto all’interno del Piano Inclusivo per il Sud in discussione attualmente al Governo. Tale soluzione potrebbe partire dal reale ampliamento dell’organico di diritto con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto sul sostegno, visto che il criterio sul quale si basa il calcolo amministrativo (un docente ogni due allievi) è chiaramente lontano dalla realtà, poiché oramai da anni vengono attivate migliaia di cattedre in deroga che in realtà sono cattedre stabili. L’attuazione del citato Piano di rientro renderebbe concreto quanto stabilito nella deroga sul sostegno che sancisce il limite massimo di 20 allievi in ogni sezione/classe in presenza di almeno un alunno con disabilità grave, perché oltre tale limite, è ovvio, che la classe debba essere sdoppiata.
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