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giovedì 25 aprile 2013

Adele Sammarro ( Anief) : "La rivolta dei partecipanti al concorso a cattedra in Calabria."


Si riaccendono nuovamente  i riflettori sul “caso” del concorso a cattedra che interessa molti docenti cosentini rimasti con il fiato sospeso per questa vicenda. Restano  tante ombre e molti dubbi. Mentre il mistero degli elaborati spariti parrebbe aver trovato una soluzione, restano insoluti alcuni punti. Il “caso” relativo alla sparizione era scoppiato  subito dopo la pubblicazione sul web  del verbale redatto dalla commissione esaminatrice di Lettere, in cui si evidenziava che alcune buste erano prive di elaborati. Da qui l'inchiesta della Procura di Catanzaro  avviata a seguito dei numerosi esposti dei candidati che hanno partecipato al concorso. Nel mentre sia Orizzonte scuola che  l'Anief avevano chiesto delucidazioni in merito al verbale, senza avere alcuna risposta. Dopo una settimana spunta il comunicato dell'Ufficio scolastico regionale in merito al ritrovamento degli elaborati, apparentemente svaniti, a cui a distanza di qualche giorno ne segue un altro, che ha scatenato l'ira dei candidati.
Ricordiamo che, in un primo momento, l'ufficio scolastico aveva dichiarato che per “un eccesso di zelo”avrebbe fatto inserire una ulteriore busta per tutelare l'identità dell'autore dell'elaborato. Tesi che, in breve tempo, sembra essere svanita nel nulla.
A distanza di qualche giorno però l'USR ha inviato  un altro comunicato stampa nel quale non si evidenzia più “l'eccesso di zelo”, ma si parla solo di mero errore dei candidati che, presumibilmente, pare abbiano inserito l'elaborato nella busta media e non nella grande, delle tre in dotazione.
Affermazione questa che ha scatenato la rabbia dei concorrenti bruzi come quelli del resto della Calabria, i quali dichiarano di esser certissimi di avere inserito l'elaborato nella busta in formato A4, e di averlo fatto, soprattutto, in presenza della commissione. Quindi smentiscono quanto affermato dall' Usr nel comunicato.
I candidati si chiedono come mai  l'Usr abbia fatto due comunicati differenti, distanti l'uno dall'altro e “contraddittori”.
A questo punto c'è qualcosa che non torna.
I partecipanti sono sul piede di guerra e in questa vicenda vogliono vederci chiaro.
Non accettano di esser loro “il capro espiatorio” di un “errore” che è a monte di tutto.
Anche perché i candidati presenti in aula, a svolgere la prova scritta, non erano poi tanti, così come qualcuno ci racconta, più o meno suddivisi a gruppi di sette o dodici per aula per cui ognuno vedeva bene ciò che faceva l'altro e, quindi, il proprio  vicino di banco.
Resta il fatto che il famigerato “concorsone” continua a tingersi di giallo. Così come suscita perplessità la notizia di una commissaria dimissionaria.
Sono tanti gli interrogativi che emergono. Tante le ombre.
Di certo qualcuno dei candidati il rospo non se lo è ingoiato, ed è pronto a fare guerra, né tanto meno è chiara la vicenda dei numeri attribuiti a ciascun candidato a cui pareva corrispondere il numero della busta contenente gli elaborati, apparentemente svaniti, sì perché sembrerebbe che quei numeri non siano  più gli stessi, stando a quanto afferma l'Usr, e, quindi, pare che siano cambiati. 
Difatti, alcuni dei partecipanti tramite legale, hanno chiesto l'accesso agli atti, proprio per far luce su questo passaggio. Così come resta poco chiaro il fatto che alcuni candidati abbiano ricevuto due buste, mentre altri tre. Il giallo, dunque, continua.
Certo è che i concorrenti interessati non lasceranno andare la cosa con estrema facilità.
Stando ai fatti, dunque, non sono state rispettate  e applicate le indicazioni ministeriali, per cui oltre alle tante anomalie, emergono dei vizi sostanziali, pertanto, la prova rischierebbe di esser invalidata e il concorso ripetuto. “Se meritocrazia e trasparenza amministrativa”, dicono i candidati, “viene  auspicata dal ministro Profumo, chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza e, laddove esistano i presupposti, chiediamo ancora che si impedisca la prosecuzione di un concorso che presenta falle da ogni parte”.

Adele Sammarro
adelesammarro@tiscali.it

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