Per le nuove classi di concorso sembra la volta buona: dopo il via libera del CdM, avvenuto il 31 luglio, e della Conferenza Unificata, il 3 settembre è stata consegnata la bozza finale ai sindacati.
Si tratta di una versione che, tranne qualche lieve modifica dell’ultimo momento, può davvero essere considerata definitiva: la prossima settimana, il 14 settembre i sindacati riferiranno infatti ai dirigenti del ministero eventuali incongruenze riscontrate. E da lì a qualche giorno, l’amministrazione provvederà agli ultimi “ritocchi”: la settimana successiva è già stato fissato l’incontro con il capo dipartimento per chiudere la pratica.
L’obiettivo dichiarato del Miur è rendere le nuove classi di concorso per il concorso a cattedra, che da riforma dovrà essere bandito entro il prossimo 1° dicembre, oltre che per l’organico potenziato da definire attraverso i collegi dei docenti. Ma non sarà facile. Perché il testo deve ancora passare per il vaglio del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari. Per poi nuovamente tornare in Consiglio dei Ministri.
Al momento, in virtù dei tanti accorpamenti introdotti, le nuove classi di concorso si riducono da 168 a 114. Ma ne vengono introdotte 11 nuove per l’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado, fra cui la A-23, Lingua italiana per discenti di lingua straniera, oltre che alcune relative a nuovi indirizzi della scuola di secondo grado come quello musicale e coreutico.
Ricordiamo, infine, che i sindacati hanno impugnato in tribunale la modalità prescelta da Governo e amministrazione per giungere a questa approvazione, dopo i fallimenti delle bozze degli anni passati: in particolare, contestano, oltre che il mancato coinvolgimento degli organi scolastici preposti, in particolare del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione subentrato al Cnpi, e degli stessi sindacati in sede propositiva delle nuove tabelle.
Nella sezione 'Correlati' (alla sinistra di questo resoconto), vi forniamo i file aggiornati, di fonte sindacale, comprendenti:
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