Normativa, criteri di fruizione, retribuzione. Guida per dipendenti e segreterie scolastiche
L’articolo 8 del Decreto Legislativo n.80/2015 interviene nell’ambito
delle disposizioni contenute nell’art. 33 del decreto legislativo n.
151/2001 ridefinendo il limite di età del figlio con disabilità in
situazione di gravità entro cui i genitori possono fruire del
prolungamento del congedo parentale. Analizziamo le novità.
NORMATIVA
L'art. 3 del Decreto legislativo n. 119/2011 prevede che la
lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre entro il
compimento dell'ottavo anno di vita del bambino, hanno diritto al
prolungamento del congedo parentale, fruibile in misura continuativa o
frazionata, per un periodo massimo, comprensivo dei periodi del
"normale" congedo parentale, non superiore a tre anni.
Con il Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 80, che ha novellato
gli articoli 32, 33 e 36 del Decreto legislativo 151/2001, il limite di è
stato innalzato dagli otto ai dodici anni (o dodici anni dall'ingresso
nel nucleo nei casi di affido o adozione).
Con la legge 81/2015 tale disposizione, inizialmente prevista per il solo 2015, è tata resa definitiva.
SITUAZIONE DI HANDICAP
Come nel caso dei permessi lavorativi (art. 33, Legge 104/1992), la
condizione essenziale è che il figlio disabile sia stato accertato
persona con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3 della
Legge 104/1992). Non sono ammesse, a parte per i soggetti con sindrome
di Down, certificazioni di altro genere quali ad esempio il certificato
di invalidità totale con diritto all'indennità di accompagnamento o
frequenza. Chi non dispone del certificato di handicap deve attivare la
procedura di accertamento presentando domanda all’INPS e presentandosi
poi a visita presso la Commissione della propria Azienda Usl di
residenza.
REQUISITI PER LA FRUIZIONE
Per poterne fruire del congedo, il primo requisito è essere genitori lavoratori dipendenti, anche adottivi e affidatari.
Inoltre:
Il riconoscimento dello stato di grave handicap del figlio.
L’età del figlio: entro il compimento dei dodici anni.
Il non ricovero a tempo pieno in istituto specializzato, salvo il caso
in cui la presenza del genitore sia richiesta dagli stessi sanitari.
DURATA E RETRIBUZIONE
Il prolungamento del congedo parentale può essere fruito dai genitori
adottivi e affidatari, qualunque sia l’età del minore, entro 12 anni (e
non più 8 anni) dall'ingresso del minore in famiglia. Rimane fermo che
il prolungamento del congedo parentale non può essere fruito oltre il
raggiungimento della maggiore età del minore.
Rimane salvo, altresì, che il prolungamento del congedo parentale
decorre a partire dalla conclusione del periodo di normale congedo
parentale teoricamente fruibile dal genitore richiedente:
Per la madre: trascorsi 6 mesi del periodo di congedo di maternità;
Per il padre: trascorsi 7 mesi dalla data di nascita del bambino;
Per il genitore solo: trascorsi 10 mesi decorrenti:
in caso di madre sola: dalla fine del congedo di maternità;
in caso di padre solo: dalla nascita del minore o dalla fruizione dell'eventuale congedo di paternità.
I 36 mesi sono spalmabili nell’arco dei primi 12 anni.
Esempio: se i genitori hanno usufruito di 10 mesi di congedo
parentale (art. 32 D. Lgs. 151/2001, 6 mesi per la madre, 7 mesi per il
padre, fino a 11 mesi per entrambi), potranno essere utilizzati, entro i
12 anni del figlio, ulteriori 26 mesi da parte di uno soltanto dei
genitori ovvero da parte di entrambi alternativamente.
Ricordiamo che il prolungamento del congedo al pari di quello
"ordinario" spetta al genitore lavoratore dipendente anche se l'altro
genitore è titolare di rapporto di lavoro a domicilio oppure domestico o
è lavoratore autonomo o in condizione non lavorativa (casalinga,
disoccupato, pensionato).
I giorni fruiti fino al dodicesimo anno di vita del bambino – o fino
al dodicesimo anno dall’ingresso in famiglia del minore in caso di
adozione o affidamento - a titolo di congedo parentale ordinario e di
prolungamento del congedo parentale non possono superare in totale i tre
anni, con diritto per tutto il periodo alla indennità economica pari al
30% della retribuzione.
Si riepilogano di seguito, in base al vigente disposto normativo,
i
benefici previsti in favore dei genitori lavoratori per l’assistenza a
figli con disabilità in situazione di gravità in alternativa al
prolungamento del congedo parentale di cui all’art 33 del Decreto Legislativo n. 151/2001.
- tre giorni di permesso mensile, oppure le ore di riposo giornaliere
per bambini, anche adottivi o affidati, fino a 3 anni di età;
- tre giorni di permesso mensile per bambini tra i 3 e i 12 anni di
vita, oppure tra i 3 anni di vita e fino a 12 anni dall’ingresso in
famiglia in caso di adozione o affidamento.
Si ricorda che a partire dal compimento del dodicesimo anno di età
del figlio biologico, e dal dodicesimo anno dall’ingresso in famiglia
del minore adottato o affidato, i genitori possono fruire esclusivamente
dei tre giorni di permesso mensile.